Cinema e teatro dicono addio all’Ultima Diva

di La Redazione

Aveva 86 anni e una vita piena di successo alle spalle. Rosellina Falzacappa, la Greta Garbo italiana, da tutti conosciuta con il suo nome d’arte Rossella Falk si è spenta poche ore fa nella sua casa di Roma.

Era nata a Roma, città che non ha mai definitivamente lasciato neanche dopo il serrato corteggiamento hollywoodiano, 86 anni fa e la sua è una lunga storia di amore per il teatro e per il cinema.

Fin dai primi momenti della mia carriera mi sentivo guardata in un certo modo, quasi con soggezione. Mi vedevano alta, regale, con un portamento naturale che sembrava mettere in riga la gente. Entravo in scena, o in una stanza, e mi rimiravano come la Madonna.

Cosi Rossella Falk raccontava i suoi primi momenti nel teatro. Era bella davvero, di quella bellezza che crea soggezione e che, a volte, rischia di mettere in secondo piano le qualità artistiche. Ma per lei non fu mai così: dopo essere stata ammessa all’Accademia di Arte Drammatica di Roma il suo talento di attrice emerge con tutta la sua prorompente forza.

La sua carriera inizia nel 1949, poi spicca il volo quando, tra il 1951 e il 1953 è nella compagnia di Rina Morelli e Paolo Stoppa. Una breve esperienza che le permette di fondare, l’anno successivo insieme a Giorgio De Lullo e Romolo Valli la Compagnia dei Giovani, compagnia che, tra i tanti meriti, ha quello di aver rivoluzionato il panorama teatrale italiano del dopoguerra, dando la possibilità a giovani attori di interpretare i personaggi principali delle opere rappresentate, fino a quel momento ad esclusivo appannaggio di quelli che erano i mostri sacri del teatro italiano.

Ero un attore giovane con il mito del teatro: come attore in realtà ero un cane e fu proprio Rossella Falk a dirmelo in faccia. Eravamo in una tournee in Sudamerica con La Compagnia dei Giovani.

Fu lì che inventai il mio mestiere di ufficio stampa che fino ad allora in Italia nessuno faceva: organizzavo le prime, i ricevimenti, le prime conoscenze con i giornalisti. Quando tornammo a Roma e già avevo un piccolo ruolo come attore in ‘D’Amore si muore’, la prima commedia di Peppino Patroni Griffi, del 1958, presi la decisione di abbandonare la recitazione e cominciare a diventare quello che sono stato per tutta la vita.

Così la ricorda Enrico Lucherini, che ha condiviso con lei tanti anni di carriera e una profonda amicizia.

Pur prediligendo sempre il teatro al cinema, Rossella Falk ha dato un grande contributo anche al cinema italiano, recitando in pellicole come 8 e 1/2 di Federico Fellini nel ruolo del Grillo Parlante, Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli, La tarantola dal ventre nero di Paolo Cavara (1971) e, qualche anno fa, Non ho sonno di Dario Argento (2001).

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