Operai a rischio licenziamento a Bari e Celentano rinuncia al Premio Fellini

di La Redazione

Un gesto di grande solidarietà ma anche di profondo impegno politico quello fatto da Adriano Celentano che ha rinunciato alla partecipazione al Bari International Film Festival e al Premio Fellini che gli organizzatori avrebbero voluto consegnarli come omaggio alla sua lunga carriera.

L’impegno sociale, civile e politica di Celentano non è certo una novità, come non è una novità che ogni gesto del Molleggiato abbia sempre una certa eco mediatica. Staremo a vedere se il suo gesto darà qualche risultato, per ora percorriamo la vicenda che ha portato il Molleggiato a rinunciare al Bari International Film Festival.

Giovane eppure molto atteso, il Bif&st è giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Un festival, quello di Bari, che fin dalla sua prima volta è stato favorevolmente accolto dal pubblico e dalla critica per essersi presentato da subito come una kermesse cinematografica di una certa qualità.

A funestare il clima di gioia della città è arrivata la comunicazione, qualche giorno fa, di una irrevocabile decisione di chiusura dello stabilimento Bridgestone barese con il conseguente licenziamento di quasi mille operai. Una situazione che in questo periodo è purtroppo comune a molti lavoratori, ma che, in questo caso, ha scatenato l’ira degli operai che si sono diretti in massa al Ministero delle Sviluppo economico per chiedere dei provvedimenti ed evitare una simile tragedia per la cittadina.

Al fianco degli operai si è schierato Adriano Celentano che, in una lunga lettera inviata dalla moglie Claudia Mori al direttore artistico del bari International Film Festival Felice Laudadio e al suo presidente Ettore Scola, spiega le motivazioni della sua defezione e della rinuncia al prestigioso Premio Fellini e la richiesta di Adriano di sospendere la manifestazione:

Cari Ettore e Felice, la bruttissima vicenda dei 950 licenziati Bridgestone di Bari turba profondamente Adriano e non lo mette nelle condizioni di spirito giuste per partecipare alla manifestazione organizzata in suo onore per ricevere il prestigioso Premio Fellini. La situazione mette centinaia di famiglie in difficoltà e questo si verifica proprio nella città in cui Adriano dovrebbe presentarsi per ritirare il premio e festeggiare la sua carriera. Per quanto Adriano è da sempre orientato alla difesa del sociale, questo è impossibile. Si tratta di un fatto imprevedibile quanto inaccettabile per lui. La sua presenza purtroppo non può portare alcun genere di solidarietà ai lavoratori che sono impegnati nella difesa del loro posto di lavoro o dare al problema un’evidenza che lo stesso già possiede. La sua soluzione, invece, dipende da scelte e dinamiche nelle quali Adriano non può intervenire. Per queste ragioni Adriano chiede di sospendere l’evento, la consegna dell’importante Premio Fellini, proprio per avere modo di parteciparvi, come previsto, ma in un momento storico nel quale si spera ci sarà veramente da festeggiare anche con tutta la cittadinanza barese. Auspico veramente che possiate comprendere e condividere che non sempre lo ‘show must go on’. Con amicizia.

Dal canto loro i due interpellati hanno, in primis, reiterato l’invito per il Molleggiato e hanno fatto sapere che non saranno indifferenti alla drammatica situazione in cui si trovano questi lavoratori.

Al di là dei festeggiamenti che non sono nel nostro stile, ci aspettiamo che Adriano venga invece a Bari anche per portare in prima persona la propria solidarietà. Crediamo di poter dire che i lavoratori in lotta apprezzeranno molto di più una testimonianza diretta e dal vivo portata da Adriano Celentano che non attraverso un comunicato emesso da lontano.

Inoltre, il Bif&st 2013 sarà inaugurato proprio da una delegazione di operai della Bridgestone:

Dieci rappresentanti sindacali sono stati invitati a salire sul palco per sensibilizzare i presenti sulla vertenza Bridgestone. Ci andremo in abito da lavoro, in contrasto rispetto ai presenti che saranno invece in abito da sera. Lì cercheremo di raccontare un altro film, il nostro.

 

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