Mud Lounges, corto drammatico di Fabio Cento

di La Redazione

Oggi il nostro consueto spazio dedicato ai cortometraggi ospita Mud Lounges – Salotti di fango, corto drammatico diretto da Fabio Cento, scritto da quest’ultimo con l’artista valdostano Manuel Riccardi ed ispirato ad eventi reali.

Mud Lounges è un dramma a sfondo bellico nel senso più introspettivo e poetico del termine, l’utilizzo di una voce fuori campo e di un certo lirismo nei dialoghi fanno di quest’opera un viaggio intimista narrato con estrema eleganza e una tecnica molto raffinata. Un viaggio che nasce e si evolve all’interno di una trincea che diventa un microcosmo emotivo in cui il ricordo di affetti lontani e progetti per un futuro desiderato si trasformano in un viatico per sconfiggere la paura della morte.

In Mud Lounges si percepisce un grande rispetto per gli eventi narrati e questo rispetto viene ribadito da una messinscena e una recitazione sempre all’altezza della situazione, cosa non da poco per il il formato, troppo spesso minato non solo da inevitabili problemi di budget, ma anche da qualche eccesso di entusiasmo.

Sinossi:

Ispirato ad una storia realmente accaduta nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, Mud Lounges è un viaggio introspettivo nei pensieri e nelle emozioni di un giovane soldato artista. Tramite i suoi occhi, egli descrive una guerra con una veste differente, combattendo più che con il nemico, con sé stesso e con le sue paure.

Il protagonista, Pasquale, durante un momento di tregua in trincea, si trova a riflettere su quanto sta vivendo: la sua vita è appesa a un filo. E se questo filo dovesse spezzarsi, che cosa ne sarebbe di tutti i sogni e delle speranze che egli ha riposto nell’avvenire?

Proprio qui, egli incontra un compagno, Salvatore, un uomo sicuro e fiducioso, i cui valori di libertà e famiglia lo aiutano a fronteggiare le avversità. Questi ricorda con nostalgia la figlia Sofia, che spera presto riabbracciare. L’unico espediente per vincere la guerra è combattere, con il corpo e con lo spirito, forgiando il proprio carattere e sfruttando le proprie paure per rafforzarsi.

Confrontando le proprie aspettative, i due soldati riescono a slegarsi dalla guerra che li circonda e vivono piccoli istanti di serenità, catapultandosi in una sorta di “salotto di fango”, grottesca situazione, che ricorda il confrontarsi di artisti e letterati, nei veri salotti del ‘900. Proprio qui il giovane soldato, parlando con il compagno, dopo tutta la sofferenza vissuta, ha un’illuminazione: vuole realizzare un’opera rappresentante delle ali, ali a cui non saprebbe attribuire un colore…

 

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