Vertical Conquests: l’opera prima di Rosa Chiara Scaglione

di La Redazione

“Vertical Conquests” è il film di Rosa Chiara Scaglione, il suo primo film, che uscirà in Italia nel settembre 2015.

Gli street artists coinvolti in questo progetto sono Borondo (Sagna), Gaia (U.S.A), Faith47 (Sud Africa), DalEast (Cina), Sten&Lex (Italia), Rero (Francia), Jeff Aerosol (Francia), Sabgliato (Italia).

Promo di Vertical Conquest

Vertical Conquests è un viaggio entusiasmante alla scoperta della terza generazione degli  Street Artists più importanti del panorama mondiale, dopo i pionieri come Jeff Aerosol e il più noto Bansky. E’ un lavoro unico, con un punto di vista di assoluta originalità.

Il documentario non si limiterà a mostrare gli artisti e le loro opere, ma attraverso le loro interviste vuole essere un’esplorazione dell’io più profondo, raccontando in maniera viscerale e intima la visione della street art di questi giovanissimi artisti alla volta di Roma. E’ un viaggio che inizia dalla strada e finisce nei più grandi musei del mondo.

Lo spettatore sarà portato nel mondo della street art e verrà messo a contatto non solo con la realtà degli artisti ma anche di tutte le persone che ne fanno parte, quali organizzatori di festival, bloggers, galleristi, direttori di musei ecc. Seguendo gli artisti all’opera e nei loro spostamenti si svelerà il movimento della street art nella sua interezza, ovvero un grande movimento globale, sociologico, culturale ed organizzativo.

L’opera vuole ampliare la visione più comunemente diffusa tra il pubblico, quella che vede gli street artists come dei graffitari che sporcano i muri, o semplici ombre del più noto Banksy. Per questo il documentario seguirà gli artisti che indubbiamente sono la nuova generazione dopo Banksy, fatta di giovanissimi talenti, molto versatili nella loro arte, dei veri ricercatori, che utilizzano i muri per sperimentare e crescere nel loro percorso artistico. Questo li porta ad avere non solo milioni di “followers” su internet, ma a finire nei più grandi musei del mondo, a testimonianza che la street art non è altro che arte contemporanea a tutti gli effetti.

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