Il Cecchino raccontato dal suo regista Michele Placido

di La Redazione

Il Cecchino, il nuovo poliziesco di Michele Placido, arriverà nelle sale italiane a partire dal I maggio. Pellicola molto attesa, Il Cecchino segue il grande successo ottenuto dall’attore e regista pugliese con Romanzo Criminale, prima, e Vallanzasca – Gli angeli del male qualche anno dopo.

Ed è proprio lo stesso regista che ci presenta il suo nuovo film, da lui stesso definito come il Romanzo criminale francese.

 

Michele Placido ne Il Cecchino si confronta per la prima volta con un polar, un poliziesco di stampo francese, la cui genesi si deve al produttore Fabio Conversi, che ha acquistato i diritti della sceneggiatura scritta da Cedric Melon e Denis Brusseaux.

E’ stato per espressa volontà dei due sceneggiatori francesi – che hanno particolarmente apprezzato Romanzo Criminale – che il film fosse diretto da Michele Placido.

Considero un onore che sia stata data la possibilità a un regista italiano di girare un polar, un poliziesco di stampo francese, ma devo ammettere che all’inizio ero un po’ intimidito. Dopo aver letto il copione e aver visto che il progetto comprendeva attori del calibro di Daniel Auteuil, Mathieu Kassovitz e Olivier Gourmet mi sono tranquillizzato. Sono tutti e tre attori eccellenti e aderivano perfettamente all’idea che avevo dei loro personaggi.

La storia de Il Cecchino è una caccia all’uomo che il Commissario Mattei ingaggia contro una banda di rapinatori sfuggiti all’arresto grazie all’aiuto di un cecchino che ha sparato sulla polizia al momento opportuno.

Ma ne Il Cecchino si intrecciano anche altre tematiche, come il tema dei giovani “reduci” dell’Afghanistan.

Il pubblico deve percepire che la nostra civiltà sta attraversando una fase distruttiva dal punto di vista dei rapporti umani. Nella storia questo si evince dal rapporto che lega il personaggio di Daniel Auteuil, quello di suo figlio e i servizi segreti francesi. Nel film Parigi diventa così l’arena nella quale si pareggiano i conti di quella guerra, senza dimenticare il fatto che costituisce un meraviglioso background per questo thriller.

Una storia complessa e che ha il chiaro intento di esplorare i luoghi più reconditi dell’animo umano al di là della semplice dicotomia buono/cattivo:

Al di là del tema poliziesco, ciò che m’interessa sono gli esseri umani. Abbiamo un fuorilegge, un uomo che sente che la legge non lo rappresenti più, e un altro che non ha più limiti: siamo al centro della tragedia umana. In questo caso, ho fatto un film d’azione ad ampio spettro, senza appesantirlo con un discorso politico.

 

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