I personaggi de “La scoperta dell’alba” raccontati da Susanna Nicchiarelli

di La Redazione

Questa mattina Susanna Nicchiarelli ha presentato il suo ultimo film La scoperta dell’alba a Torino e, dopo la proiezione, ha concesso una lunga intervista raccontando i personaggi del suo film.

Tratto dal romanzo omonimo di Walter Veltroni, La Scoperta dell’alba è interpretato dalla stessa Nicchiarelli, da Margherita Buy e da Sergio Rubini. Gli ultimi due sono degli interpreti navigati, con una lunga esperienza alle spalle, che hanno deciso di dare un chance ad un film girato da una giovane donna, racconta di un periodo difficile della storia d’Italia, ma lo fa accostando la gravità della scomparsa di un padre ad una reminiscenza che nasce da un fatto irreale.

L’accostamento di storia e fantascienza è il filo conduttore de La scoperta dell’alba, e Margherita Buy e Sergio Rubini riescono benissimo a trasmettere benissimo questa commistione di intenti. E’ la stessa Nicchiarelli che ha scelto i due e ha voluto renderli infantili e sperduti, simbolo e icona di un’Italia che in trent’anni, il tempo che passa tra la scomparsa del padre e la telefonata alla Margherita Buy bambina, è cresciuta ma non è maturata:

Volevo che i loro personaggi fossero un po’ goffi, un po’ bambini. Il problema è che lei a causa della scomparsa del padre, di cui non si sa nulla da 30 anni dopo un rapimento delle Brigate Rosse, è rimasta figlia, anche se ha l’età del padre quando era già parte della classe dirigente. Questo per me racconta anche come è cambiata l’Italia in questi 30 anni, di come la generazione successiva ancora non abbia preso le redini del paese. Il suo passato irrisolto la rende irrisolta come donna, e anche il mio personaggio vive un problema simile, ad esempio nel rapporto con gli uomini.

Sì, anche la regista si è ricavata una parte importante nella sceneggiatura. Protagonista insieme alla Buy ha voluto prendere parte attiva sullo schermo, non solo dietro.

Bene, il film esce nelle sale giovedì. Il nostro consiglio è quello di andarlo a vedere perché, in primis, è un film italiano, e, in secondo luogo, è un buon film, coraggioso e originale.

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