Festival di Roma 2012 mercoledì 14: E la chiamano estate, S.B. io lo conoscevo bene, Acqua fuori dal ring

di La Redazione

Nuova giornata di programmazione di cinema italiano al Festival internazionale del film di Roma, oggi in concorso nella Selezione ufficiale E la chiamano estate, terzo film del regista bergamasco Paolo Franchi, all’attivo per lui l’esordio La spettatrice, unico film italiano selezionato al TriBeCa Film Festival 2009 e Nessuna qualità agli eroi, opera seconda transitata in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

Insieme a Franchi stasera sfileranno sul red carpet i protagonisti del film Isabella Ferrari, Jean-Marc Barr, Filippo Nigro, Luca Argentero, Eva Riccobono, Anita Kravos e Christian Burruano.

Per la sezione Prospettive italia in concorso il documentario su Silvio Berlusconi S.B. io lo conoscevo bene di Giacomo Durzi e Giovanni Fasanella e il drammatico Acqua fuori dal ring di John Stangle, quest’ultimo regista indipendente italoamericano, tra i suoi crediti il video musicale “Cummari” con Matilde Politi e la regia del pluripremiato Profumo di lumia. Il film di Stangle sarà accompagnato dalla proiezione del cortometraggio La legge di Newton di Piero Messina.

E LA CHIAMANO ESTATE

Dino e Anna sono una coppia di quarantenni. La loro non è una relazione convenzionale: tra loro non c’è mai stato un rapporto fisico. è Dino che si sottrae, soddisfacendo la sua sessualità con prostitute e scambisti. In una deriva senza fine arriva a cercare gli ex fidanzati di Anna per sapere come fosse stato il loro rapporto, arrivando, come per allontanarla da sé, a chiedere loro di tornare con lei. Anna non sa trovare una soluzione, non vuole mettere fine a questo tormentato, irrinunciabile rapporto d’amore. In fondo la sofferenza di Dino la fa sentire profondamente amata, unica. Tutto sembra rimanere senza soluzione.

Anna e Dino e la loro “estate”. Si può chiamare “amore” questo? Un amore che rinuncia alla sua realizzazione nel soddisfacimento dell’impulso? Dino “ama” Anna ma ha paura di perderla, di deluderla. Attraverso alcuni momenti narrativi della coppia vissuti in una “simbolica” stanza da letto, parole pronunciate da amici ed estranei, brevi ricordi che affiorano insieme a delle fotografie, immagini di un telefonino con cui Dino riprende le sue notti, si ricostruisce lentamente un puzzle doloroso, quasi un rebus, di questo uomo imprigionato in quella che Sartre definiva uno stato di “coscienza infelice”. [Paolo Franchi]

S.B. IO LO CONOSCEVO BENE

Silvio Berlusconi, da intrattenitore sulle navi da crociera a imprenditore di successo, e poi Primo Ministro d’Italia. Improvvisamente, quando sembrava essere a un passo dal raggiungere l’ufficio di Stato più alto e più ricercato, il Quirinale, la sua ascesa si interrompe bruscamente. “S.B. Io lo conoscevo bene” è un documentario che esplora i segreti, le luci e le tante ombre oscure nella storia personale di Berlusconi. Il ritratto intimo di un uomo che ha lasciato il segno nella storia italiana, non solo politica.

ACQUA FUORI DAL RING

Due storie che si ripetono: due pugili che combattono per sopravvivere dentro e fuori dal ring. Toscano, un giovane siciliano, lotta contro il suo passato. Barca, un immigrato africano, lotta per il suo futuro. Quando le correnti cambiano, entrambi si ritrovano a dover lottare per il loro presente e ad affrontare la realtà della vita in Sicilia. Il film intreccia luoghi, suoni ed emozioni di una storia di boxe grintosa nel suo contesto di relazioni interrotte, difficoltà e cicli di storia del Mediterraneo.

Il film parla di persone e di una società prigioniere in una spirale continua, della storia che si ripete quando non si trae insegnamento da essa. Si commettono sempre gli stessi errori quando si è ignari della propria posizione. Nel film ogni personaggio ha il suo ciclo: c’è chi vi è intrappolato, chi lo rompe per cadere in un altro, e chi riesce astutamente a cambiare il corso degli eventi. Non ho risposte per i miei personaggi, né per i circoli viziosi nei quali la società li chiude. Ho preferito porre delle domande. Durante la lavorazione del film ci siamo discostati dalla sceneggiatura originale tanto che la fine, come era stata scritta, non è stata nemmeno girata. La storia voleva dire qualcosa che sul copione non c’era, come se le circostanze mutassero in continuazione e fossero più forti di tutto. Il film sposta l’attenzione dagli uomini, dai grandi conflitti, per concentrarsi sulle donne e su un tema che è un filo sottile, ma che in sala montaggio ha dimostrato tutta la sua rilevanza. Anche se queste donne non hanno la forza di nuotare contro corrente, imparano a respirare sott’acqua. [Joel Stangle]

LA PRIMA LEGGE DI NEWTON – CORTOMETRAGGIO

Un corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non intervenga una forza esterna a modificare tale stato. Ma moto e quiete, sono solo relativamente distinguibili e, d’altronde, quei corpi che comunemente sono considerati in quiete… non lo sono sempre realmente.

PER IL RESTO DEL PROGRAMMA CLICCATE QUI.

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