Festival di Roma 2012, il punto di Marco Muller

di La Redazione

Marco Muller, nuovo direttore artistico del Festival di Roma, ad una settimana dall’inizio della settima edizione, fa il punto sul programma. Ricordiamo che per quanto riguarda i titoli in cartellone all’appello mancano ancora due dei film a sorpresa che verranno annunciati tra martedì e mercoledì.

Il Progetto Muller:

Non è un numero zero, ma certo il prossimo anno andrà meglio: abbiamo sofferto per essere partiti solo poco prima dell’estate, quando i giochi internazionali sono fatti, ma ho, a costo di gravi rinunce, mantenuto il punto sulle prime internazionali, sono 61 e ne vado fiero. Da qui secondo me si parte per farci largo, con il festival di Roma e conquistare un posto al sole tra Toronto e il Sundance e Berlino. Risorse per 12 milioni di euro sono un budget per un grande festival che si fa notare all’estero, se fosse un evento solo cittadino, per quanto bello, dovrebbe costare la metà. Il futuro ci dirà quale formula è più giusta.

Le difficoltà e il peso della crisi economica:

Convincere gli operatori stranieri a venire, fare evento, trovare sponsor, ‘investire’ è una scommessa ancora più grande di questi tempi. In questo senso avere convinto uno degli studios a presentare a Roma Bullet to the Head di Walter Hill con Sylvester Stallone, che in America uscirà a febbraio è una vittoria. Convincere i distributori a portare film che potrebbero non uscire mai in Italia di questi tempi è molto difficile, sapere che arriveranno mi conforta, fare da trampolino di lancio, ottenere un primo riscontro da Roma è la nostra carta internazionale più grande da giocare. Lo snodo del mercato è importante, dialoghiamo anche con il mercato delle piattaforma on demand e delle reti tv cavo, questo è fondamentale per film che in sala avranno riscontri relativi rispetto alla domanda di home-video.

Le delusioni per Lincoln e Ang Lee:

Gli americani non l’hanno dato, il lancio era troppo legato al contesto delle elezioni Usa. [Per quanto riguarda il nuovo film di Ang Lee] Anche qui è stata fatta una scelta domestica: dopo la presentazione al NY Film Festival, arriverà in Europa per il lancio a novembre a Parigi, ma io ci ho rinunciato: da me solo prime mondiali.

(Fonte Cinecittànews, Ansa – Photo Credits | Getty Images)

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