Festival del Cinema di Roma 2013, ancora senza bilancio

di La Redazione

L‘edizione 2013 del Festival del Cinema di Roma sta cercando di decollare tra spending review e bagarre politica, ma con scarsi risultati.

Gli ultimi incontri dei soci fondatori e delle istituzioni si sono risolti senza alcuna certezza, se non quella che la prossima edizione del festival, che si terrà tra 7 al 15 novembre, avrà a disposizione un budget molto più limitato rispetto alle precedenti.

 L’ultimo cda del 28 febbraio non ha approvato il bilancio del 2012. Stessa sorte toccata anche al bilancio previsionale dell’edizione del 2013, l’ottava.

Non ci sono soldi per la prossima edizione del Festival del Cinema di Roma. Mancano la bellezza di 7 milioni di euro, che dovrebbero arrivare, ma non si sa ancora né se arriveranno tutti né tanto meno quando saranno disponibili.

Il presidente Paolo Ferrari e il direttore Marco Müller sembra che abbiano fatto già i loro conti e si dicono sicuri dei contributi che arriveranno dai soci storici del Festival, la Regione Lazio, il Comune e la Provincia di Roma, ma senza tenere presente che già nella primavera dello scorso anno, in concomitanza con l’elezione di Muller come nuovo direttore artistico, le istituzioni in questione avevano già preventivato delle oggettive difficoltà delle finanze pubbliche che avrebbero portato ad una decurtazione di quasi due milioni di euro ai contributi.

Inoltre, sembra che non siano ancora disponibili neanche i fondi promessi dal sindaco Gianni Alemanno al presidente Ferrari. Circa  690.000 euro, ma ancora non esiste nessuna delibera comunale sulla quale poter fare affidamento.

Oltre ai problemi economici il Festival del cinema di Roma del 2013 è funestato anche da problemi politici. Primo fra tutti la nomina Leonardo Catarci come rappresentante della Regione, nomina fatta in extremis da Renata Polverini e particolarmente invisa al presidente Zingaretti che ha dichiarato di voler far ricorso al Tar. A questo si aggiunge che a maggio potrebbe esserci un nuovo sindaco per Roma che, molto probabilmente, non si tirerà indietro nel supporto alla manifestazione, ma che, sicuramente, dovrà adeguarsi alla spending review.

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