Chiusa la 28° edizione del Torino GLBT 2013 – I vincitori

di La Redazione

Si è conclusa oggi la 28° edizione del Torino GLBT Festival 2013. Una grande edizione che ha saputo reagire alla mancanza di fondi e di supporto da parte di alcune istituzioni, una latitanza che ne aveva messo in dubbio la stessa realizzazione.

Ma, contro tutto e contro tutti, gli organizzatori del Torino GLBT Festival 2013 sono riusciti a creare un’altra bellissima edizione che ha registrato anche una maggiore affluenza rispetto alle precedenti.

 

Un grande successo dovuto soprattutto alla grande capacità degli organizzatori, in primis il suo direttore Giovanni Minerba, di selezionare pellicole, provenienti da tutto il mondo, di altissima qualità.

Come Boven is het stil, diretto dalla regista Nanouk Leopold (Paesi Bassi/Germania, 2013), pellicola che si è aggiudicata il Premio ‘Ottavio Mai’, assegnato dalla giuria del Concorso lungometraggi, composta da Federico Boni, Diego Dalla Palma, Travis Fine, Vladimir Luxuria e Lidia Ravera. Così la giuria ha commentato la scelta del vincitore:

Il film della Leopold e’ stato premiato per i temi intrecciati narrati con un’onestà di arte cinematografica di vigorosa qualità. Per l’elevato livello recitativo degli interpreti, per la crudezza poetica, per la fotografia livida e carnale. Per la capacità più unica che rara di trasformare il silenzio tragico nelle relazioni umane in grande forza comunicativa attraverso lo schermo.

Oltre a Boven is het stil, una menzione speciale e’ andata a Will You Still Love Me Tomorrow? di Arvin Chen. Tra i documentari ha trionfato The Love Part of This di Lya Guerra, per i cortometraggi, invece, il premio della giuriaper l’opera migliore di questa edizione è andato Bunny di Seth Poulin e Nickolaos Stagias.

Il Queer Award, premio assegnato dalla giuria composta dagli studenti del Dams di Torino, è andato a Joven & Alocada di Marialy Rivas; il premio del pubblico della 28° edizione del Torino GLBT Festival è andato a Alata di Michael Mayer (Israele/ USA , 2012) per i lungometraggi,  a Holden di Juan Arcones -Roque Madrid (Spagna/Francia, 2012) per i corti e, infine, a Paul Bowles: The Cage Door is Always Open di Daniel Young (Svizzera/ Marocco,2012) per i documentari.

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