Materia Oscura, il doc di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti alla Berlinale 2013

Nessun film italiano in concorso in questa 63° edizione del Festival del Cinema di Berlino. Solo Giuseppe Tornatore è stato chiamato dagli organizzatori e presenterà la sua ultima fatica La migliore offerta nella sezione speciale della Berlinale 2013, ma accanto a lui altri cineasti italiani sono stati scelti per partecipare nelle sezioni collaterali.

La lista non è lunga, ma si può affermare che non siamo andati proprio male. Per l’Italia, infatti, ci saranno Vito Palmieri con il suo cortometraggio MatildeMassimo D’Anolfi e Martina Parenti che presenteranno il documentario Materia Oscura nella sezione Forum, che per quest’anno tratterà il tema degli sconvolgimenti sociali in tempi di transizione.

Materia Oscura, secondo lavoro della coppia artistica D’Anolfi-Parenti che segue al documentario Il Castello, è stato girato nel Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, nel sud della Sardegna. Questo posto, definito come un non-luogo di guerra in tempo di pace, è stato per più di mezzo secolo un’area a disposizione del governo italiano e di quelli stranieri utilizzato per il test di nuove armi o per liberarsi dei vecchi arsenali, in un continuo di esplosioni e esperimenti che hanno cambiato per sempre la morfologia del territorio.

Il documentario Materia Oscura è stato prodotto da Montmorency Film in collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno del MEDIA Programme of European Union e dell’Associazione Corso Salani, e il titolo con il quale sarà presentato al Festival di Berlino 2013 è Dark Matter. Nel documentario si intrecciano più storie (quella di un magistrato, quella di un fotografo e quella di due pastori del luogo) che fanno da filo narrativo per il racconto della

devastante convivenza tra gli elementi della natura – uomini compresi – e la “fabbrica della guerra”… Il racconto procederà secondo una struttura narrativa che combina pensiero razionale ed emotivo. […] Vogliamo dare vita a un affresco poetico ed esplicativo che, anche grazie all’archivio dei militari, mostri le responsabilità che gli uomini hanno nei confronti degli spazi in cui vivono, transitano o di cui sono semplicemente ospiti passeggeri.

 

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