Fedele alla linea, Giovanni Lindo Ferretti si racconta a Germano Maccioni

di La Redazione

Succede che a volte un progetto cambi forma e sostanza in corso d’opera. Così è successo al regista bolognese Germano Maccioni che, volendo raccontare in un documentario la nascita del teatro equestre della Corte Transumante di Nasseta, si è trovato, invece, a raccontare la storia di Giovanni Lindo Ferretti.

Il risultato è Fedele alla linea, un doc sulla vita e la carriera di questo eccentrico talento italiano  voce e leader dei CCCP –  Fedeli alla linea, il gruppo punk – rock degli anni ’80 che così tanta influenza ha avuto sulla musica italiana.

 

Classe 1953, Giovanni Lindo Ferretti condivide con il regista di Fedele alla linea la regione di nascita. Entrambi emiliani sono amici da innumerevoli anni e il documentario che li vede insieme è come una lunga chiacchierata tra amici, nella quale uno dei due si svela e racconta a cuore aperto la sua vita, le esperienze, i successi e gli insuccessi.

Sono stato allevato cattolico e felice, poi con l’adolescenza ho scoperto il mondo moderno e la vita. Dopodiché, non ne potevo più: non mi vedevo in case a schiera e mutuo. Allora sono andato in giro per l’Europa e mi sono fermato a Berlino.

Il tutto inizia negli anni ’80, quando Ferretti, come racconta all’inizio della pellicola, decide di trasferirsi a Berlino, dove incontra il chitarrista  Massimo Zamboni, emiliano anche lui, con il quale fonda i CCCP. Inizia così un sodalizio musicale che finirà solo nel 1990, in concomitanza con la caduta dell’Unione Sovietica.

Un’esperienza intensa e significativa che però porta Ferretti, una volta archiviata la parentesi musicale, a tornare a Cerreto Alpi, il piccolo luogo sperduto che gli ha dato i natali, per darsi ad una nuova esperienza, meno impregnata di politica e di ideologia: vuole raccontare la sua terra e le sue tradizioni e lo fa attraverso il teatro equestre.

C’è tutto questo in Fedele alla linea, come ci sono anche le riflessioni di uno degli artisti più significativi del nostro tempo, con tutti i suoi difetti e i suoi pregi. E Giovanni Lindo Ferretti, nonostante abbia superato i 60 anni e diverse malattie, sembra ancora avere tutto il carisma di un tempo.

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