Il sito di news Asca ha pubblicato un resoconto del box-office italiano a fronte del periodo estivo che volge al termine, Secondo i dati Cinetel, dal 1° maggio al 19 agosto le sale cinematografiche italiane hanno perso, rispetto al 2011, il 33,6% di presenze, passando dai 20,323 milioni di biglietti staccati nel 2011 ai 13,495 di quest’anno. In termini di incassi il calo è quantificabile a -36,1%, passando dai 137,206 milioni di euro registrati nel 2011 agli 87,667 del 2012.
Lionello Cerri, presidente dell’Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) ha commentato i dati sul Giornale dello Spettacolo:
Purtroppo, noi esercenti ce l’aspettavamo. Abbiamo lanciato l’allarme fin da gennaio, all’inizio di un anno che poi per altri gravi motivi, tra crisi economica e terremoto, e’ diventato sempre piu’ problematico. In particolare, il nostro mercato ha sofferto in forma gravissima della mancanza di prodotto, non solo da un punto di vista numerico, ma soprattutto qualitativo. E’ da aprile, a parte due o tre film, che non esce con continuita’ un prodotto, sia internazionale che nazionale, sia blockbuster che prodotto medio, che spinga il pubblico fuori di casa. Madagascar 3: Ricercati in Europa e’ la dimostrazione che se i film ci sono, il pubblico va in sala a vederli, indipendentemente dal periodo dell’anno.
Anche i dati annuali non sono incoraggianti: dal 1° gennaio al 26 agosto 2012 le presenze sono diminuite del 18,02% rispetto al 2011 e gli incassi sono calati del 16,42%.
Il presidente dell’Anec non è convinto di un potenziale recupero:
Avremmo dovuto avere molte piu’ presenze nei mesi passati. Ora andiamo verso un periodo autunno/inverno durante il quale la gente va al cinema; per recuperare i numeri persi dovremmo portare molti piu’ spettatori in sala, ossia pubblico nuovo. Allo stato attuale vedo molto difficile il recupero. Avremmo dovuto avere piu’ prodotto valido nei mesi che ormai abbiamo alle spalle.
Alla Mostra del Cinema di Venezia l’Anec ha organizzato insieme all’Anica, il convegno ”Strategie europee per il cinema”, promosso dalla Direzione Generale Cinema – MiBAC, con la collaborazione della Biennale in programma per il 3 settembre.
Nel confronto con l’Europa, Cerri non ha dubbi sulla posizione del cinema italiano:
Siamo gli ultimi in classifica. Nei campionati bisogna mettere a posto i conti, per il mercato italiano sono da profondo rosso. Ci sono sale che sono sull’orlo della chiusura, altre hanno gia’ chiuso. Non e’ un problema di strutture, ma, lo ripeto, di mancanza di prodotto. Da considerare anche che siamo in una fase delicatissima di rivoluzione tecnologica, che vede gli esercenti impegnati nel passaggio al digitale. La distribuzione ci dice che il passaggio deve avvenire entro il 2013; le sale, non avendo piu’ prodotto in pellicola, sono obbligate ad affrontare un investimento molto alto, che, se in altri paesi viene supportato dallo Stato, da noi puo’ contare solo sul tax credit e sulla VPF (virtual print fee, il modello in base al quale distributori ed esercenti contribuiscono all’investimento nella nuova tecnologia) che a fianco di buone intenzioni presenta un meccanismo contraddittorio.
Il presidente parla delle iniziative future:
Il nostro primo obiettivo e’ la crescita del pubblico. A questo e’ finalizzata anche la Festa del Cinema, che, augurandoci una stagionalita’ diversa da quella che abbiamo sofferto quest’anno, potra’ essere realizzata a giugno. Siamo intanto in contatto con il ministero dell’Istruzione e con il MiBAC per un progetto finalizzato all’introduzione dell’ora di cinema nelle scuole. Al centro delle nostre azioni c’e’ sempre la valorizzazione della sala, che implica la valorizzazione del prodotto, anche di quello minore. La sala come elemento di aggregazione sociale e’ il punto fondamentale su cui l’Anec sta lavorando’.