Se n’è andato Enzo Jannacci, poeta della musica e del cinema

di La Redazione

Era solo una questione di tempo, ma quando si aspetta il peggio si spera sempre di incontrarlo il più tardi possibile. Però comunque prima o poi arriva.

E così se n’è andato un altro pezzo dell’arte italiana: ieri sera Enzo Jannacci è morto a Milano, dopo una lunga malattia. Un uomo di musica e di teatro, artista poliedrico che ha saputo lasciare anche un segno indelebile nel cinema italiano.

Fin dai suoi esordi la sua carriera è stata legata al cinema. La prima volta che Enzo Jannacci si accosta alla settima arte è realizzando le colonne sonore de Il Sig. Rossi di Bruno Bozzetto.

Il grande salto lo fece, però, dopo l’incontro con Mario Monicelli, che ne apprezzava le qualità cantautoriali già prima che Jannacci fosse conosciuto a livello nazionale. Il regista lo volle, prima  per un episodio del suo film Le Coppie,  poi per la scrittura della colonna sonora di Romanzo Popolare.

Autore, cantante, attore: tantissime qualità artistiche in un solo uomo che lo hanno portato a lavorare con i più grandi del cinema italiano come Ettore Scola, che lo volle per Il Mondo Nuovo, Marco Ferreri che lo scelse per L’Udienza, ma anche Lina Wertmüller (Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada ) e Sergio Castellitto che lo ha voluto per interpretare il fidanzato non più giovane della figlia adolescente dei protagonisti de La Bellezza del Somaro.

Ma soprattutto Enzo Jannacci sarà ricordato per le sue tante colonne sonore, molte delle quali sono diventate parte integrante della musica italiana.

Addio Enzo.

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