Maternity Blues, Fabrizio Cattani: “E’ un dramma di cui si parla troppo poco”

di La Redazione

Fabrizio Cattani parla di Maternity Blues, il film tratto dalla pièce teatrale di From Medea di Grazia Verasani, che uscirà in sala il 27 aprile, in un’intervista rilasciata a La Repubblica. Il regista, che mette in scena quattro ritratti di donne che uccidono il proprio figlio dopo il parto (ispirati a fatti di cronaca) dice:

E’ un dramma di cui si parla troppo poco, considerando che la depressione post partum colpisce quasi un terzo delle mamme … Sono stato a Castiglione delle Stiviere nell’ospedale psichiatrico giudiziario in cui sono ricoverate le madri assassine. Sono almeno tre i casi di madri che hanno annegato i propri figli. Spesso vorrebbero morire loro stesse. Per Antonino Calogero, che cura da 40 anni le madri assassine a Castiglione, l’istinto materno non esiste. Esiste una predisposizione che si acquisisce a seconda dell’educazione e della madre che si è avuta. Se sei stata amata amerai i tuoi figli, se hai subito violenza è possibile che tu la restituisca. Concetto tabù nella nostra società, permeata di cattolicesimo.

Nel film: Clara (Andrea Osvart) annega i figli ne fiume, Eloisa (Monica Birlandeanu) soffoca il figlio, la sedicenne Rina (Chiara Martegiani) uccide la figlia, la trascurata Vincenza (Marina Pennafina) ha infilato il più piccolo dei tre figli in lavatrice.

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