Laura Morante torna alle sue origini e alla vitalità del teatro

di La Redazione

Per un’attrice come Laura Morante a cui il cinema ha dato tanto, tornare sul palcoscenico del teatro deve essere stata una scelta ben ponderata. Lei che ha lavorato con i più grandi nomi del cinema italiano (Bertolucci, Amelio, Moretti e molti altri) ha deciso di confrontarsi con una interessante piece teatrale che la sta portando in giro per tutta l’Italia in una tournée che si concluderà solo a marzo. Lo spettacolo si chiama The Country di Martin Crimp, alla cui regia troviamo Roberto Andò.

Ma perché la Morante ha deciso di tornare a teatro?

Sulla scia delle tante polemiche che in questi giorni si stanno facendo su una crisi del cinema italiano, vera o presunta, sarebbe facile poter dire che la Morante abbia fatto questa scelta per considerazioni di siffatta specie, ma, in questo caso, le cose stanno diversamente.

Per la Morante si tratta, prima di tutto, di un ritorno alle origini (il suo debutto come attrice  è stato a teatro con Carmelo Bene) e, in seconda istanza, di una ricerca di vitalità e di nuovi stimoli che le sono venuti a mancare nel cinema. In particolare la Morante, intervistata da La Stampa, parla di una staticità del cinema che, nel teatro, non c’è: ogni volta che si sale su un palco è diverso, ogni replica è un fatto a sé, diversamente da quanto accade nel cinema che l’opera, una volta portata sugli schermi, è immutabile.

Una nuova sfida per la Morante che, a prescindere dalla piacevolezza o meno dello spettacolo, ha il merito di aver riportato in patria, anche se solo per qualche tempo, uno dei volti del cinema italiano più conturbante e interessante degli ultimi anni.

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