Da Venezia alle sale: Rocco sbarca al cinema

di La Redazione

Un vero e proprio mito vivente. In fondo, uno degli italiani più rappresentativi e discussi. Qualsiasi cosa faccia. Parliamo di Rocco Siffredi, al centro di un docu presentato a Venezia e tra non molto in sala per qualche giorno.

D’altronde, Rocco Siffredi è per la pornografia quello che Mike Tyson è per il pugilato: una leggenda vivente. Una stella nata un po’ per caso.

Sua madre avrebbe voluto che si facesse prete e lui è diventato un attore porno con la sua benedizione, dedicando la sua esistenza ad un unico dio: il Desiderio.

Nell’arco dei trent’anni che ha dedicato alla professione, Rocco Siffredi ha esplorato tutte le fantasie dell’animo umano e si è prestato ad ogni sorta di trasgressione. Attore porno dal destino eccezionale, in questo documentario introspettivo Rocco si immerge negli abissi più reconditi della sua dipendenza dal sesso e si confronta con i suoi demoni.

Per questo mostro sacro del sesso è anche giunto il momento di appendere i guanti al chiodo. Per girare l’ultima scena della sua carriera, Rocco ha scelto questo documentario. Una galleria di personaggi – parenti, amici, soci e professionisti dell’industria del porno – lo accompagnano fino a questa spettacolare uscita di scena, in un road-movie corale dall’atmosfera crepuscolare.

Dai pasti in famiglia nella casa di Budapest alle riprese di film pornografici a Los Angeles, dalle stradine italiane di Ortona alle ville americane della Porn Valley, il film ripercorre la storia di una vita ossessionata dal desiderio e offre uno sguardo in filigrana ai retroscena dell’industria del cinema porno, oltre allo scandalo e all’apparente oscenità.

In un periodo in cui la pornografia emerge dalla clandestinità e invade il cinema tradizionale, la moda e l’arte contemporanea, è un universo a tutto tondo filmato da vicino quello che ci viene rivelato in uno stile impressionista.

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