Sessanta (N)anni

di La Redazione

Ci scommettiamo. Quest’oggi festeggerà con una torta sacher. Nanni Moretti la merita ampiamente. Quale miglior dolce per un goloso come lui, all’alba dei suoi sessant’anni?

All’anagrafe Giovanni, Moretti è nato a Brunico il 19 agosto del 1953.

Viene al mondo in un piccolo centro in provincia di Bolzano, da padre romano e madre reggina. Due genitori intellettuali, probabilmente complici nella sua interpretazione del cinema. Un cinema a tratti visionario, intimo, ‘paranoico’, intelligente e metalinguistico.

Descriverlo non è facile. Parliamo di Nanni Moretti, il regista meno ‘mainstream’ che possa esserci. Nel contempo, parliamo del regista capace di schierarsi ‘da una parte’ con arguzia. Senza fare dietrologia, senza mai scadere nella demagogia. Dovessimo dargli una città di provenienza, sicuramente sceglieremmo Roma.

Caro Diario

La Roma di “Caro Diario”, desolata come in ogni estate che si rispetti. Quella antecedente all’anno di uscita del film (1993) passò alla storia come una di quelle estati in cui Nanni rifletteva sull’Italia e sulla sua vita, trascorsa girando a bordo del suo celebre vespino bianco; altro marchio di fabbrica, di concerto con la torta sacher.

Diviso in tre episodi (“In Vespa”, “Isole” e “Medici”), questo diario ‘aperto’ è l’essenza dell’uomo. Un ritratto della sua anima, delle sue passioni e del suo immaginario.

Michele Apicella

Ma quando si parla di Nanni Moretti non si può non parlare di alcuni tra i suoi alter-ego più particolari: come dimenticare la serie dei film in cui interpreta Michele Apicella? Apicella, cognome della madre Agata, fu il protagonista dei primi sei film del regista (escluso “La messa è finita”), ogni volta con una diversa connotazione.

In “Io sono un autarchico” Michele è un disoccupato che impiega il suo tempo recitando in una compagnia teatrale sperimentale; in “Ecce bombo” è uno studente ex sessantottino fuori corso; in “Sogni d’oro” è un nevrotico regista giovanissimo, frustrato dall’incomprensione; in “Bianca” è un professore di matematica ossessivo e osservatore; infine, in “Palombella rossa” è un pallanuotista ex dirigente PCI con una significativa amnesia che lo porta a pensare a bordo vasca ogni qualvolta c’è un incontro.

Le profezie

E poi, come dimenticare due ‘profezie’ quasi avveratesi? “Il caimano” prima e “Habemus Papam” poi, negli ultimi mesi di questo caldo 2013 in cui Moretti festeggia i suoi sessant’anni sono balzati agli onori della cronaca. Se in “Habemus papam” Nanni preannunciava le dimissioni di un Pontefice, nel suo “Il Caimano” aveva previsto una condanna di sette anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici nei confronti di Silvio Berlusconi, da lui stesso interpretato in maniera pressoché grottesca a fine pellicola.

Segni di un cinema, il suo, strettamente legato alla realtà tanto da osservare alcune conseguenze quando i fatti sono ancora quasi da compiersi.

Filmografia

Il miglior modo per celebrare Nanni Moretti? Riguardare i suoi film.

Film da regista

Io sono un autarchico (1976)

Ecce bombo (1978)

Sogni d’oro (1981)

Bianca (1984)

La messa è finita (1985)

Palombella rossa (1989)

Caro diario (1993)

Aprile (1998)

La stanza del figlio (2001)

Il caimano (2006)

Habemus Papam (2011)

Film in cui compare come attore

Padre padrone, regia di Paolo e Vittorio Taviani (1977)

Riso in bianco: Nanni Moretti atleta di se stesso, regia di Marco Colli (1984) – Film TV

Domani accadrà, regia di Daniele Luchetti (1988) (anche produttore)

Il portaborse, regia di Daniele Luchetti (1991) (anche produttore)

La seconda volta, regia di Mimmo Calopresti (1995) (anche produttore)

Te lo leggo negli occhi, regia di Valia Santella (2004) (anche produttore) (cameo) – non accreditato

Caos calmo, regia di Antonello Grimaldi (2008)

 

Commenti (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>