Festival del Cinema di Roma 2013: quali pellicole potrebbero arrivare?

di La Redazione

Al momento tutta l’attenzione del pubblico e della stampa è rivolta a Venezia, dove è in corso la 70° edizione della Mostra del Cinema, la più antica rassegna di cinema del suo genere, che si concluderà alla fine di questa settimana.

Ma i più lungimiranti guardano oltre, e già si iniziano a chiedere cosa succederà a Roma, dove per l’8 novembre 2013 è in programma l’inizio dell’ottava edizione del Festival del Cinema di Roma.

Roma non può certo competere con Venezia, anche se la rassegna di cinema capitolina ha sempre cercato di darsi un’aura di autorevolezza e di internazionalità, ma non sempre le cose vanno come dovrebbero: ogni anno la manifestazione rischia di chiudere e l’incessante avvicendarsi dei direttori artistici non facilita certo la situazione.

Quest’anno, come già l’anno scorso, alla direzione del Festival del Cinema di Roma ci sarà Marco Muller, che cercherà di riscattare il Festival dai risultati non proprio entusiasmanti ottenuti alla sua prima esperienza romana. Quali pellicole potrebbe portare al suo Festival Marco Muller?

Non sarà facile accaparrarsi i titoli ancora disponibili, la concorrenza è molto alta e, soprattutto, le risorse sono poche. Tra le pellicole internazionali che potrebbero approdare all’ottava edizione del Festival del Cinema di Roma ci sono The Wolf of Wall Street, nuova pellicola della coppia Scorsese-Di Caprio ancora senza una data per la premiere. Stessa situazione per Grace of Monaco con Nicole Kidman, Mandela: Long Walk to Freedom, Her di Spike Jonze e I sogni segreti di Walter Mitty di Ben Stiller, ma tutti già contesi da Rioma, Londra e New York.

Ancora non opzionati da nessun festival, e quindi più facili da far arrivare al Festival Capitolino, American Hustle di David O. Russell, Saving Mr. Banks con Tom Hanks, e soprattutto The Monuments Men di e con George Clooney.

Tra le pellicole italiane sulle quali potrebbe mettere le mani Marco Muller ci sono L’ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi, e La mafia uccide solo d’estate di Pif, al suo esordio in qualità di regista.

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