Enrico Maria Artale porta il rugby a Venezia 70 – L’intervista e le immagini

di La Redazione

E’ finita da poco la prima proiezione de Il terzo tempo di Enrico Maria Artale, pellicola che porta alla Mostra del Cinema di Venezia il rugby e il suo potere salvifico e di riscatto.

Opera prima del giovane regista, Il terzo tempo è presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 70, ma, essendo prodotto dalla Filmauro dei De Laurentiis, non concorre all’assegnazione del premio Leone del futuro, sponsorizzato proprio dai De Laurentiis.

Nel cast de Il terzo tempo Lorenzo Richelmy nei panni di Samuel, il protagonista, e Margherita Laterza, entrambi presenti oggi, insieme al regista e ai produttori, alla conferenza stampa e alla premiere del film.

 Ho avuto un’occasione per fare un documentario e conoscere questo sport, racconta in conferenza stampa Enrico Maria Artale. Nel 2009 dopo il terremoto de L’Aquila la squadra della città si è molto impegnata ed trovato che fosse una storia forte che meritasse di essere raccontata. E’ stata l’opportunità per conoscere uno sport sano, con valori che non si limitano solo a quelli del terzo tempo, ma proprio nelle regole del gioco, che insegna a vedere la squadra come una cosa organica che funziona secondo certe leggi. Quando mi è stata offerta l’occasione di parlarne di nuovo, l’ho colta al volo.

Il terzo tempo parla di sport, di amicizia, di redenzione e di riscatto, una storia della quale è protagonista Samuel, ragazzo sbandato che viene salvato dall’amore e dalla passione per il rugby. Samuel è interpretato da Lorenzo Richelmy, che così ha descritto questa sua esperienza:

Ho cominciato dal teatro e questo mi ha dato una grande spinta quando sono entrato nel mondo della televisione a voler avere una formazione che mi permettesse di poter dire di essere un attore professionista. Se vuoi farlo in un certo modo, non devi curare solo il tuo lato estetico. Mi ci ha spinto la televisione, non perché mi abbia deluso, ma perché mi ha fatto capire la differenza che c’è tra cinema e TV in Italia. Volendo lavorare per il grande schermo, ho capito che avrei avuto bisogno di una formazione completa che non mi limitasse nel tipo di lavori che avrei potuto fare. In questo lavoro si vede la differenza con quelli che hanno studiato.

Alla conferenza ha partecipato anche Margherita Laterza: protagonista femminile de Il terzo tempo:

Per questo mestiere ci vuole molto coraggio e devi essere disposto ad essere nudo di fronte alla macchina da prese ed i collaboratori. Ci suole una solidità che prima di fare una scuola non credevo di avere. Ho avuto bisogno di un percorso che mi permettesse di dire di essere qualcosa che meritasse di essere vista ed ascoltata. Quindi sono contentissima di studiare ancora e di farmi martoriare ogni giorno al Centro Sperimentale. E’ giusto che sia così perché un attore deve essere pronto a tutto.

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