Daniele Gaglianone porta la sua classe alle Giornate degli Autori di Venezia 70

di La Redazione

Cast lunghissimo per il nuovo film di Daniele Gaglianone, La mia classe, che approderà a Venezia 70 per la decima edizione delle Giornate degli autori. Oltre a Valerio Mastandrea, il professore di italiani protagonista della pellicola, c’è un’intera classe di ragazzi immigrati, diciassette ragazzi ‘italiani a metà’: lo sono di nascita, ma la legge italiana non riconosce loro la cittadinanza.

 

 

Daniele Gaglianone, come ha sempre fatto, ci parla della realtà del nostro paese, una realtà che non permette a chi nasce in Italia di essere italiano. Un tema che di recente è stato affrontato da un altro giovane regista che conosce bene questa situazione Haider Rashid, con il suo Sta per piovere.

Stessa tematica, quindi, ma diverso l’approccio. Se nel film di Rashid è l’amore il tema portante, ne La mia classe di Gaglianone vediamo una classe di studenti immigrati che cercano di imparare l’italiano, la lingua della terra che li ha visti nascere o che li ospita da innumerevoli anni. Sono 17 persone, tutte diverse per provenienza ed esperienze, ognuna con la sua piccola parte di mondo che condivide con gli altri.

I protagonisti de La mia classe interpretano tutti se stessi e prendono lezioni dal Prof. Valerio Mastandrea, fino a che, però, succede qualcosa e il film prende tutta un’altra piega. Ad uno degli attori viene comunicato che dovrà lasciare l’Italia: non si può proseguire il film senza di lui. Cosa fare?

Gaglianone stava per rinunciare, ma poi la soluzione trovata dal cast e dalla troupe è stata un’altra:

a quel punto ho pensato seriamente di rinunciare a fare il film – racconta il regista. Avevamo deciso perché per tutti noi non aveva più senso, dovendo cacciare dal set uno dei nostri attori. A quel punto ho trovato il mezzo col quale far entrare nel film questo disagio e farlo provare agli spettatori.  Un altro film in cui lo spettatore smettesse di chiedersi che cosa stava vedendo, un documentario, un film di finzione, un docufiction, un backstage…

E’ stato bello e drammatico verificare che se ti metti in gioco in modo responsabile con la realtà, questa ti può esplodere in mano da un momento all’altro. E così è successo. Siamo stati costretti a riflettere su ciò che è legale e ciò che è legittimo. Mi piaceva che il set diventasse anche un’allegoria del rischio che sta correndo la nostra società.

 

La mia classe di Daniele Gaglianone sarà proiettato il 2 settembre nella selezione ufficiale alle Giornate degli Autori della 70° Edizione del Festival di Venezia.

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