Alberto Sordi Story: “I complessi” 1965

di La Redazione

Se ci si domanda ancora perché Alberto Sordi è stato uno dei più grandi attori italiani, uno di quelli che la nostra cinematografia continuerà a rimpiangere per sempre, basta dare uno sguardo al terzo episodio del film I Complessi.

Qui troviamo Guglielmo il Dentone, una delle caratterizzazioni di Alberto Sordi che è rimasta maggiormente impressa nella memoria collettiva.

Il film I complessi è del 1965 e i tre episodi che lo compongono sono Una giornata decisiva, diretto da Dino Risi il cui personaggio principale, Quirino Raganelli, è interpretato da Nino Manfredi, Il complesso della schiava nubiana diretto da Franco Rossi e interpretato da Ugo Tognazzi nei panni del prof. Gildo Beozi e, infine, l’episodio più celebre, quello di Guglielmo il Dentone, diretto da Luigi Filippo D’Amico che vede protagonista -in una delle interpretazioni meglio riuscite- Alberto Sordi.

Per quanto ben sceneggiati, diretti e interpretati i primi due episodi non riescono a reggere il confronto con Alberto Sordi nei panni di Guglielmo Bertone. Così scrisse Onorato Orsini:

Per fortuna la coppia Sonego Sordi rialza di colpo il tono del film con il terzo episodio intitolato ‘Guglielmo il dentone’. Quella di Sonego è una sceneggiatura di ferro, calibrata al decimo di millimetro, senza una sbavatura, senza la minima concessione alla volgarità, al risaputo, al convenzionale. Nel suo genere e a modo suo, è un piccolo capolavoro di fantasia, di grazia e di comicità, che consente tra l’altro all’attore di prodursi in un irresistibile pezzo di bravura. D’Amico regista, dirige con eleganza.

Ed in effetti l’episodio di Guglielmo è un capolavoro di fantasia e bravura da parte di tutti i partecipanti. Lui, Guglielmo, ha il sogno di diventare il nuovo lettore del telegiornale. Partecipa così, senza alcuna raccomandazione, al concorso indetto dalla Rai, forte della sua cultura sconfinata e della sua preparazione in tutti i campi del sapere.

Ma Guglielmo ha un difetto che lo rende inadatto a stare in televisione: la sua dentatura. Ma lui non se ne preoccupa, più che altro non se ne accorge, dato che crede che il suo unico difetto fisico sia un naso un po’ troppo pronunciato, e i giurati non sanno come dirglielo, pur facendo di tutto per non fargli vincere il concorso.

Ma la preparazione di Guglielmo è inattaccabile e arriverà lo stesso ad aggiudicarsi l’agognato lavoro e ad entrare nel cuore degli italiani e delle gemelle Kessler.

Grandissimo Sordi e grandissimo D’Amico che tratteggiano l’immagine della Rai e di tutto quello che l’emittente televisiva per antonomasia ha rappresentato per l’Italia e gli italiani negli anni ’60.

 

 

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